Pretrattamenti.
Le acque di scarico (reflue) sono quelle utilizzate nelle diverse attività umane. Come è noto l'acqua, dopo qualunque tipo di utilizzo da parte dell'uomo si carica di sostanze inquinanti, in dipendenza dell'uso specifico. In tal modo l'acqua usata assume la defizione di refluo, cioè rifiuto da smaltire. Le acque reflue di norma sono scaricate generalmente in:
- fognatura pubblica (o collettore),
- alveo fognario (coperto o scoperto),
- canale superficiale (solo dopo appropriata depurazione dei liquami reflui),
- dispersione per sub-irrigazione (solo in determinati casi e previo appropriata depurazione dei liquami reflui),
- vasche di accumulo per il successivo smaltimento (come rifiuti liquidi).
Il Testo Unico Ambientale (T.U.A.) o Codice Ambientale, impone che tutti gli scarichi di acque reflue devono essere autorizzati dalle Autorità di ambito (che possono essere i Comuni, le Provincie, le Regioni o altri Enti) normati per legge.
L'autorizzazione allo scarico nei casi da A a D del prospetto di cui prima, deve essere a norma della parte III (acque reflue pretrattate) del T.U.A. mentre quelli indicati alla lettera E (rifiuti liquidi cioè tal quale) devono essere Autorizzati alla Gestione Rifiuti a norma della parte IV del T.U.A.