IDROSISTEMA.
In questa parte del sito si procede al dettaglio dei sistemi di funzionamento con cui si progettano gli impianti di depurazione delle acque reflue.
Preliminarmente si osserva che qualunque scarico di acque reflue (in fognatura pubblica, in acque superficiali o, nei casi in cui è consentito) deve essere depurato dalle sostanze organiche in esso contenute. Occorre, pertanto, una degradazione di tali sostanze con un trattamento biologico che può essere realizzato con uno sei seguenti sistemi:
- IDROBIO, con ossidazione totale a fanghi attivi;
- IDROLET, con letti batterici percolatori;
- IDROFIT, con letti di fitodepurazione;
- ecc.
come ampiamente riportato nelle singole sezioni e pagine del sito.
Si evidenzia che la corretta progettazione di un impianto di depurazione è di fondamentale importanza, perchè implica aspetti diversi che attengono:
- alle responsabilità dirette del Titolare dello Scarico (che sono di tipo civili e, in alcuni casi, anche penali);
- ai costi di gestione;
- ai problemi ambientali;
- ai problemi sanitari.
Come è noto il Titolare dello Scarico, per legge, è responsabile, in virtù della specifica Autorizzazione, di tutto ciò che avviene prima della immissione in fogna o in altro modo autorizzato.
Risulta evidente che se l'impianto di trattamento o di pretrattamento non funziona correttamente si verificano le problematiche di cui innanzi con le conseguenza delle sanzioni previste.
Per questi motivi è indispensabile una corretta progettazione per ogni singolo impianto di depurazione delle acque reflue. Ogni scarico ha una storia a sè, perchè possono essere simili nella tipologia ma diversi nel funzionamento, alcuni parametri fondamentali, come:
- portata idraulica dello scarico;
- carico inquinante dello scarico;
- periodo temporale di funzionamento dello scarico;
- costanza o incostanza dello scarico;
- ecc.
Da qui nasce la necessità di calibrare l'impianto di depurazione sulla effettiva dimensione dello scarico in base al suo effettivo funzionamento.